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Invisibile Manifesto

Lucio Papone e Jasmine Meynet

Collettiva Jasmine Meynet e Lucio Papone e 7 studenti e studentesse del laboratorio artistico.

Manifesto è un termine significativo che evoca ragione e verità, nobile obiettivo di ogni artista che insegue la sua chimera espressiva sul sentiero immaginativo della creazione, ondeggiando tra frustrazioni e seducenti idee espressive. Creare è attraversare un mare in tempesta la cui forza non può essere placata e tuffarcisi è come modellare l’immaginario per giungere al fine stremati verso la pace, perché dal mare tutto parte (le idee) e, al mare, tutto ritorna (la genesi).

Ideale transitorio tra astratto e realtà che è icona di bene e male, di nascita e di morte.
La ragione può essere visibile solo agli occhi dell’artista, come lo sguardo diurno verso il cielo che magicamente la sera si illumina di stelle. Ma la visione delle opere di questi due giovani artisti rallenta la velocità della luce permettendoci di scrutare, oltre un limite ideale, un mondo fantastico che va oltre le forme classiche regalandoci nuove sensazioni e vivide emozioni.
È l’eterna contrapposizione tra luce e ombra che genera le forme dell’esistente e conduce ad una consapevole creazione artistica, perché da momenti oscuri possono scaturire sempre altri più puri, più sinceri fatti di luce vera.

Ma quali sono i codici di questa pittura?
Uno è senz’altro il mistero: spesso le figure chiedono una più che attenta visione, perché nulla è come sembra. Immersi tra piacere e ambiguità, possiamo scorgere una cifra creativa che, come una rivelazione, trova equilibrio tra idea e realizzazione.
Anche il colore gioca un ruolo importante in queste opere. Colori tenui, mai urlanti, veicoli della forza della luce diventano seducenti e sensibili come un’aurora cangiante, come le ali eteree della farfalla.
Quei colori, sfumati e tenui, non danno indicazioni cronologiche. Tutti e due, Jasmine e Lucio, incontrano il bosco. La luce assente suggerisce la visione onirica, tipica dei sogni. Sogni popolati da figure che incrociano echi e visioni lontane eppure presenti.

Alessandro Parrella
curatore dell’esposizione

All’esposizione è abbinato il progetto “Lab Carnaval” che nasce dalla proposta del curatore Alessandro Parrella e della disponibilità del castello di Bosses di ospitare non solo le opere degli artisti, ma anche il frutto del lavoro con gli alunni del liceo artistico di Aosta. Un progetto che tratta il tema del “Carnaval de la Coumba Freida” con l’intenzione di approfondire le tecniche pittoriche e grafiche di sette giovani studenti e studentesse del Liceo Artistico valdostano facendo risaltare i costumi delle “Landzette” che con i loro colori e cappelli ricordano le uniformi indossate dai soldati di Napoleone al suo passaggio dal Colle del Gran San Bernardo.

(Testi estratti dal catalogo della mostra)

La mostra, a cura di Alessandro Parrella, presidente dell’associazione culturale Parrellarte, e patrocinata dal Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, con il contributo della Presidenza del Consiglio della Regione autonoma Valle d’Aosta, presenterà gli ultimi lavori realizzati dai due artisti, offrendo un’occasione unica di scoperta e confronto con le nuove tendenze artistiche.

 

Scheda tecnica

Invisibile Manifesto

Lucio Papone e Jasmine Meynet

  • Cura: Alessandro Parrella
  • in collaborazione con: Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses e il contributo della Presidenza del Consiglio della Regione autonoma Valle d’Aosta
  • Castello dei Signori di Bosses
  • Saint-Rhémy-en-Bosses
  • Inaugurazione: 4 luglio 2025 alle 18
  • Orario:
  • dal martedì al venerdì: 13 - 19
  • sabato e domenica: 11 - 19
  • ingresso libero

Comunicato stampa (pdf, 33kB)
Locandina (pdf, 625kB)

Locandina Invisibile Manifesto  e Lab Carnaval al castello di Bosses